Siamo ormai a pieno regime nella cosiddetta fase 2: alcune attività sono già ripartite, altre sono in ripartenza ed in particolare le strutture turistico ricettive. In ogni caso, le parole d’ordine per tutti gli esercenti e gli imprenditori sono prevenzione e sanificazione. Con il “bonus sanificazione” è in arrivo un contributo per mettersi a norma. Ecco come funziona in dettaglio (Articolo aggiornato alle disposizioni contenute nel “Decreto Rilancio” del 13 maggio 2020)

Cos’è e come funziona il bonus sanificazione

In una guida pubblicata di recente, l’INAIL ha individuato “misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione” nel tentativo di contenere la diffusione del Covid-19 e tutelare la salute pubblica e dei lavoratori. Tale guida suggerisce, tra le altre cose,  di provvedere alla sanificazione prima della riapertura degli esercizi pubblici e ha ribadito l’opportunità di provvedere alla sanificazione periodica e pulizia giornaliera dell’ambiente di lavoro.

Il Governo, consapevole delle spese che i proprietari delle attività dovranno fronteggiare per acquistare i dispositivi e i presidi necessari per le attività di sanificazione, ha previsto un bonus economico destinato proprio all’acquisto di strumenti e attrezzature idonee a sanificare i negozi, le attività commerciali, gli esercizi pubblici  e più in generale tutti i luoghi di lavoro

Il bonus era stato introdotto dal Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18 cd. “Decreto Cura Italia” sotto forma di credito d’imposta nella misura del 50% della spesa sostenuta (regolarmente documentata) fino a un massimo di 20 mila euro per ciascun soggetto richiedente. Per l’anno 2020, il limite complessivo massimo che il Governo aveva stabilito per questo bonus era di 50 milioni di euro.

Con il Decreto “Rilancio” approvato il 13 maggio 2020 sono state introdotte importanti novità:

  • aumenta la percentuale di rimborso riconosciuta, che sale al 60%;
  • aumenta l’importo massimo riconosciuto, che arriva fino a un massimo di 60 mila euro
  • cresce l’ammontare delle risorse stanziate a copertura del “bonus sanificazione”, che passano da 50 a 200 milioni di euro per il 2020
  • si snellisce la procedura per ottenere il bonus: rispetto a quanto previsto dal Decreto “Cura Italia”, che richiedeva un decreto attuativo da parte del MEF e del MISE (peraltro mai arrivato), ora basterà un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate chiamata a individuare le regole di utilizzo del credito d’imposta entro 30 giorni dalla data di approvazione del nuovo Decreto

Oggetto del credito d’imposta per la sanificazione, saranno tutte le spese sostenute per:

  • la sanificazione degli ambienti nei quali è esercitata l’attività lavorativa e istituzionale e degli strumenti utilizzati nell’ambito di tali attività
  • ’acquisto di dispositivi di protezione individuale (DPI) quali mascherine, guanti, visiere e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari, conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa europea
  • l’acquisto di detergenti e disinfettanti
  • l’acquisto e le eventuali spese di installazione di dispositivi di sicurezza diversi da quelli di cui sopra, quali termometri, termo scanner, tappeti e vaschette decontaminanti e igienizzanti, conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa europea;-l’acquisto e le eventuali spese di installazione di dispositivi per il distanziamento tra le persone, quali barriere e pannelli protettivi

Tramite il cd. “bonus sanificazione”, dunque, sarà possibile richiedere un contributo per l’acquisto di beni che da ora in avanti diventeranno di uso comune mascherine, gel igienizzanti, guanti e dispositivi per la sanificazione ambientale.

L’obbligo di sanificazione: in vigore già dal 2008

Non tutti sanno che quello della sanificazione dei luoghi di lavoro è un obbligo già previsto da oltre 10 anni a carico di tutti i datori di lavoro. Il Decreto Legislativo n. 81 del 2008 infatti individua tutto ciò che occorre fare in tema di prevenzione e tutela della salute dei lavoratori in ogni ambiente di lavoro e stabilisce gli obblighi e le sanzioni a carico di aziende e datori di lavoro in caso di mancata osservanza di quanto prescritto. Da sottolineare che le norme stabilite dal D.Lgs 81/2008 vanno applicate a tutte le imprese, a prescindere dalla tipologia, dal settore e dalla classificazione del rischio e che regole più severe sono previste per particolari settori e attività come gli studi medici, le case di riposo e tutte le attività nelle quali vi sia il rischio di esposizione ad agenti biologici.  Non sono sottoposte a tale disciplina le attività senza lavoratori dipendenti o con l’unico lavoratore nella persona del datore di lavoro.

L’obbligo di sanificazione ambientale era pertanto vigente già nell’era pre-Covid 19 – anche se spesso ignorato, ma è diventato uno dei temi centrali quando la pandemia è esplosa e soprattutto ora che siamo costretti a ripensare al modo di organizzarsi, vivere e lavorare anche e soprattutto in previsione della riapertura delle attività commerciali, luoghi che per definizione sono ad elevata frequentazione, dove il distanziamento sociale è una sfida e il pericolo di contagio dietro l’angolo.

Il documento tecnico redatto dall’INAIL, prevede oggi l’obbligo per i lavoratori che condividono spazi comuni di indossare sempre le mascherine chirurgiche. L’azienda deve inoltre sanificare gli ambienti di lavoro e mettere a disposizione dispenser di gel igienizzante per le mani.

Insomma, la sanificazione degli ambienti di lavoro che fino ad alcuni mesi fa era poco applicata e sconosciuta ai più, diventa oggi un obbligo stringente, un dovere civico e soprattutto uno strumento per tutelare sé stessi, i propri dipendenti, la propria clientela e non ultimo la prosecuzione della propria attività. L’unico accorgimento che possiamo adottare per fare sì che questa pandemia finisca il prima possibile è adottare infatti una serie di misure protettive capaci di proteggere noi stessi e gli altri. Non per niente, chi vorrà riaprire i negozi lo potrà fare solo se rispetterà le norme imposte in materia di sanificazione e igiene: mascherine, guanti, gel igienizzante e dispositivi di sanificazione per tutti.

Come fare una sanificazione efficace: l’utilità dell’ozono

La situazione odierna richiede particolari accorgimenti e soluzioni per tutelare la nostra salute e porre un freno all’epidemia. Oltre a garantire la presenza dei dispositivi di protezione individuale, chi ha un’attività di qualsiasi tipo dovrà preoccuparsi di eseguire periodicamente una sanificazione degli ambienti. Sanificare con l’ozono significa uccidere tutti i microrganismi presenti all’interno del locale come virus, batteri, germi e muffe. La sanificazione con l’ozono è estremamente efficace perché abbatte la carica microbica di oltre il 99% e rispetto agli altri metodi è più comoda e veloceperché disinfetta contemporaneamente tutto ciò che è contenuto all’interno dell’ambiente: gli oggetti, le superfici, i mobili, i tessuti.

Tramite il potere dell’ozono si possono sanificare sia ambienti sanitari come ambulatori medici, ospedali e cliniche ospedaliere, sia locali commerciali come negozi di abbigliamento, erboristerie, farmacie, fiorai e tanto altro. La sanificazione con l’ozono è indicata per igienizzare anche le camere e le aree comuni degli hotel, i bar, i ristoranti, i centri estetici, i negozi di parrucchieri, le palestre, i centri estetici e così via. Tutti quegli esercizi commerciali, insomma, della cui riapertura si sta molto discutendo proprio a causa della difficoltà di garantire il contenimento della diffusione del virus.