Deferrizzazione

La presenza di ferro Fe conferisce all’acqua un colore giallo-rossastro ed un sapore metallico sgradevole, provoca depositi con graduale occlusione delle tubazioni ed è spesso causa di processi di corrosione negli impianti. 
Nell’uso domestico il ferro contenuto nell’acqua macchia sanitari, rubinetteria e biancheria creando inconvenienti estetici e di igiene. 
I filtri deferrizzatori sono dotati di masse filtranti attive in grado di trattenere il ferro presente nell’acqua mediante la sua ossidazione con ipoclorito di sodio, facendolo precipitare sotto forma di fiocchi facilmente filtrabili. 
Il ferro accumulato nelle masse viene periodicamente scaricato con un lavaggio controcorrente delle masse, effettuato automaticamente con acqua in modo da ripristinare l’originale capacità. 

Il filtro è costituito da un serbatoio in pressione con una testata automatica dotata di temporizzatore per programmare la frequenza dei lavaggi da uno al giorno, a uno la settimana. 
A monte del filtro è necessario installare un filtro con cartuccia lavabile non inferiore a 50 micron. E’ consigliato installare anche a valle del filtro con cartuccia lavabile non inferiore a 50 micron per impedire la fuga di fiocchi non trattenuti (vedi fìg. 12). 

In caso di presenza di ferro in quantità maggiori o per impianti che richiedano portate in continuo o con portate superiori devono essere impiegati i filtri deferrizzatori industriali realizzati in carpenteria metallica, con gruppo idraulico dotato di valvole automatiche e di temporizzatore per programmare la frequenza dei lavaggi controcorrente. 
Questi filtri hanno masse filtranti di tipo permanente multistrato identiche a quelle dei filtri chiarificatori, e per trattenere il ferro hanno necessità di una preventiva ossidazione del ferro che può essere ottenuta aggiungendo all’acqua un prodotto ossidante, quale il cloro o il permanganato di potassio, con un impianto di dosaggio automatico proporzionale alla portata dell’acqua erogata .