Disinfezione delle superfici
La disinfezione degli ambienti e delle superfici è una delle più importanti misure igieniche attuate nel settore medico-sanitario ed ora anche in ambienti domestici e lavorativi. I germi sono infatti in grado di vivere per giorni su una superficie . Per evitare la trasmissione dei germi al personale e ai pazienti è fondamentale provvedere a disinfezioni ad intervalli regolari . La disinfezione delle superfici viene effettuata con appositi prodotti che possono avere composizioni anche molto diverse tra di loro.
Prodotti per la disinfezione
A seconda delle dimensioni e della raggiungibilità delle superfici, si può scegliere se utilizzare prodotti spray, liquidi, gassosi o radiazioni elettromagnetiche. Molto spesso è meglio optare per i prodotti liquidi (Anolyte neutra o Amuchina): questi, infatti, non solo garantiscono una pulizia completa delle superfici da disinfettare, ma evitano anche che il contenuto venga inalato dall’utente. Eliminando così il rischio di eventuali disturbi alla respirazioni. Le soluzioni gassose (ozono) o radiazioni elettromagnetiche (luce UV-C) possono essere impiegate solo in assenza di personale e con le dovute precauzioni nella fase di riapertura dei locali.
La frequenza di disinfezione delle superfici varia naturalmente in base ai locali e alla loro funzione. Le soluzioni disinfettanti liquide sono a base di cloro o alcool.
Disinfezione di superfici e pavimenti
Per disinfettare superfici come ad esempio tavoli, scrivanie, maniglie delle porte, delle finestre, cellulari, tablet, computer, interruttori della luce, etc, soggette ad essere toccate direttamente e anche da più persone, si possono utilizzare sia disinfettanti a base alcolica sia prodotti a base di cloro (es. l’ipoclorito di sodio, Anolyte Neutra).
La percentuale di cloro attivo in grado di eliminare il virus senza provocare irritazioni dell’apparato respiratorio è lo 0,1% in cloro attivo per la maggior parte delle superfici.
Anche per la disinfezione dei pavimenti si possono usare prodotti a base di cloro attivo. Si consiglia in particolare prima della detersione di passarli con un panno umidito con acqua e sapone per una prima rimozione dello sporco più superficiale.
Per i servizi igienici (gabinetto, doccia, lavandini) la percentuale di cloro attivo che si può utilizzare e’ più alta: sale allo 0,5%.
E’ Importante leggere bene l’etichetta del prodotto prima di diluirlo in acqua per ottenere la giusta proporzione.
Prodotti utilizzabili: Amuchina, Candeggina, Anolyte Neutra, Cloro attivo, Acido ipocloroso.
Trattamento con OZONO
L’ozono (gassoso) aggredisce i vari composti organici ossidandoli ed inattivandoli ( acari, batteri, funghi, muffe, virus morbo del legionario ). Un sistema innovativo per garantire la sicurezza microbiologica dell’aria degli ambienti e delle superfici. Ci permette di offrire una soluzione efficace ed economica per la disinfezione per tutti gli ambienti. L’ozono è generalmente prodotto su posto con generatori a scarica o plasma.
Grazie all’ampio spettro di utilizzo e alle innumerevoli possibilità di impiego. Esso infatti può essere usato per la disinfezione, la sterilizzazione e la bonifica di ambienti di degenza e di lavoro . Per il trattamento di strumenti, carrelli di servizio, materassi (contro acari, odori, batteri, virus e muffe), biancheria ed indumenti di servizio. Può essere utilizzato anche all’interno di strutture pubbliche (asili nido, scuole, uffici, sale di attesa, palestre, mense, dispense) e private.
Trattamento con luce UV-C
La radiazione UV-C ha la capacità di modificare il DNA o l’RNA dei microorganismi impedendo loro di riprodursi e quindi di essere dannosi. Per tale motivo viene utilizzata in diverse applicazioni, quali la disinfezione di alimenti, acqua e aria. Studi in vitro hanno dimostrato chiaramente che la luce UV-C è in grado di inattivare il 99,99% del virus dell’influenza in aerosol (44, 45). L’azione virucida e battericida, dei raggi UV-C è stata dimostrata in studi sul virus MHV-A59, un analogo murino di MERS-CoV e SARS-CoV-1. L’applicazione a goccioline (droplet) contenenti MERS-CoV ha comportato livelli non rilevabili del virus MERS-CoV dopo soli 5 minuti di esposizione all’emettitore UV-C (una riduzione percentuale superiore al 99,99%) (46) e sono risultati efficaci anche nella sterilizzazione di campioni di sangue (47). In particolare è stata dimostrata l’inattivazione di oltre il 95% del virus dell’influenza H1N1 aerosolizzato mediante un nebulizzatore in grado di produrre goccioline di aerosol di dimensioni simili a quelle generate dalla tosse e dalla respirazione umane. Lo studio di Bedell et al. (46) descrive gli esperimenti riguardanti gli studi di efficacia di un metodo di disinfezione delle superfici rapido, efficiente ed automatizzato basato sulle radiazioni UV-C, potenzialmente in grado di prevenire la diffusione dei virus nelle strutture sanitarie.
Gli emettitori di radiazioni UV-C che possono avere funzione di pulizia, igienizzazione o disinfezione, hanno dimostrato che la potenza della luce UV-C e il tempo in cui le superfici sono esposte a questa luce variavano considerevolmente tra i prodotti di pulizia UV-C commercializzati ed in base al design del prodotto. Se le superfici sono esposte a una radiazione UV non sufficientemente intensa, ciò potrebbe comportare una disinfezione inadeguata e conseguenti problemi di sicurezza e prestazioni (44).
La radiazione UV-C può essere utilizzata in sicurezza in sistemi chiusi per disinfettare le superfici o gli oggetti in un ambiente chiuso in cui la luce UV non fuoriesce all’esterno. Basta infatti un contenitore di plexigas o di vetro per schermare efficacemente la radiazione UV-C.
Quali sono i trattamenti di sanificazione da coronavirus degli ambienti
Raccomandazioni sulla sanificazione delle superfici Rapporto ISS COVID-19 n. 25_2020